L’esercito governativo riesce a mantenere il controllo della capitale Bangui solo grazie al supporto delle forze di supporto inviate dal Rwanda e dalla Russia – il tornaconto è economico e passa principalmente dallo sfruttamento delle risorse minerarie. Il resto della Repubblica Centrafricana è in mano ai ribelli che hanno chiuso l’unica via da cui è possibile fare arrivare cibo e beni di prima necessità. Risultato: i prezzi dei generi sono triplicati e – come ci ha raccontato Filippo Rossi, tra i pochi giornalisti ad essere entrato nel Paese – migliaia di persone riescono a fare un pasto solo ogni due giorni. Mentre qui l’emergenza Covid passa in secondo piano, nel vicino Camerun – governato dal Paul Biya, 88 anni, il leader africano da più tempo al potere – è diventato l’ennesimo strumento di repressione del dissenso. Lo ha spiegato Ilaria Allegrozzi, ricercatrice senior di Human Rights Watch, che a causa dei suoi report di denuncia delle violazioni di diritti umani è stata bandita dal Paese.