Censimento Usa. Così la demografia deciderà il voto

Gli Stati Uniti hanno appena concluso il decennale censimento. La popolazione è in crescita ma ai livelli più bassi dalla crisi del 29. E cambiano gli equilibri tra i singoli stati, con riflessi in termini elettorali. Il numero di seggi alla Camera dei rappresentanti attribuiti ai singoli stati dipende infatti dalla da quanto pesano in termini demografici. Sette stati avranno meno seggi al Congresso di quanti ne abbiano ora e sei ne avranno di più. New York, roccaforte democratica, raggiunge i minimi storici per rappresentanza. L’attuale maggioranza di Biden alla camera si regge su una manciata di voti alla camera e addirittura sul solo voto di Kamala Harris al senato e già alle elezioni di medio termine del 2022 i repubblicani sperano di ribaltare la situazione. Anche grazie a leggi elettorali più restrittive negli stati che governano. Perché la guerra della rappresentanza, sotterranea e all’ultimo sangue, si svolge anche a colpi di regolamenti, come quelli che accorciando i giorni di urne aperte per scoraggiare il voto dei neri. Proprio per questo il presidente democratico propone una legge federale che fissi paletti minimi sul diritto di voto. L’analisi del vicedirettore di RaiNews24 Oliviero Bergamini ci restituisce il quadro di un’America in transizione, dove la componente “caucasica” tra alcuni decenni sarà minoranza, e il suprematismo bianco tenta di cavalcarne le paure. In chiusura di puntata, un servizio della CNN sulla cosiddetta “sindrome dell’Avana”: misteriosi attacchi con microonde ai danni di diplomatici americani nel mondo. Ma la CIA indaga su due casi avvenuti proprio su suolo americano, perfino a due passi dalla Casa Bianca. Conduce Ilario Piagnerelli.

La libertà di stampa nell’anno del Covid19

Gli attacchi contro i media sono aumentati del 40% nell’anno segnato dalla pandemia. Lo sottolinea il nuovo rapporto della Piattaforma per la sicurezza dei giornalisti del Consiglio d’Europa.

Ne parliamo con Ricardo Gutierrez – Segretario generale EFJ, Federazione europea dei giornalisti

E poi: il giorno dell’inizio dell’udienza preliminare del processo della procura di Roma contro quattro membri dei servizi di sicurezza egiziani accusati dell’omicidio di Regeni è stato pubblicato un video di 50 minuti che nei fatti sostiene la versione della procura egiziana e discredita la figura di Giulio Regeni. Che cosa sappiamo di questo video ci racconta la nostra inviata al Cairo, Azzurra Meringolo

Conduce Marina Lalovic

L’allargamento dell’UE. Quale futuro?

L’ultimo paese ad aderire all’UE fu la Croazia nel 2013. Ora dovrebbe toccare a Serbia e Montenegro: sono in corso le trattative sull’adesione. Anche se l’UE è il maggiore investitore, nella regione sono sempre più presenti altri protagonisti: Cina, Russia, Turchia.

Come l’UE può competere nei Balcani con questi attori internazionali? E poi il Montenegro e il debito con la Cina. Il paese rischia di perdere una parte del proprio territorio?

Ne parliamo con Ivan Vejvoda, direttore del progetto Europa presso L’istituto di scienze umanistiche di Vienna

Conduce Marina Lalovic

Manca anche la legna per bruciare le vittime. Perché l’India è diventata focolaio mondiale

Con un milione di contagi in tre giorni e la tripla mutazione del coronavirus (quella che in Europa si chiama “variante indiana”) il sistema sanitario del subcontinente è al collasso: gli ospedali non riescono a curare i pazienti perchè hanno finito i posti letto e persino le sedie dove i pazienti venivano intubati nei corridoi e in parallelo la campagna vaccinale va a rilento perché l’India – pur essendo la farmacia del mondo – non ha dosi sufficienti per immunizzare la popolazione. Il dottor Ashish Tiwari ci ha raccontato come si lavora nei reparti covid, costretti a veder morire malati che si potevano salvare. Valeria Fraschetti, giornalista esperta di India, ha spiegato perché si è arrivati proprio ora a questo punto a partire da alcune scelte politiche del premier Narendra Modi.

Clima. Forse stavolta si fa sul serio

Il nuovo corso della lotta al surriscaldamento globale lo inaugura Joe Biden su Twitter: “L’America è tornata”. Rientrati nell’Accordo di Parigi sul clima nel primo giorno della nuova presidenza, gli Stati Uniti riuniscono un vertice virtuale di 40 leader mondiali e annunciano un colossale taglio del 50-52% di emissioni entro il 2030. “E’ il decennio decisivo”, dice Biden. Entro il 2050 sia Unione europea sia Stati Uniti raggiungeranno la neutralità carbonica, cioè emissioni virtualmente zero grazie a un mix di massiccia riduzione di gas serra e misure compensative. Obiettivo che la Cina raggiungerà un decennio più tardi, nel 2060, dopo aver segnato il picco di emissioni nel 2030. Gli esperti chiedono di fare di più, perché tali impegni sono sufficienti a limitare l’aumento di temperatura a +2 gradi rispetto all’era pre-industriale e non a 1,5 gradi in più come chiede l’Onu per avere effetti negativi ancora gestibili. Anche per questo l’attivista Greta Thunberg ci tiene a far sentire il fiato sul collo ai grandi e nel suo video-messaggio dice: “Non siamo così ingenui da credere che il tutto possa essere risolto da Paesi e aziende che si prefiggono target vaghi, distanti e insufficienti senza alcuna pressione da parte dei media e della gente”.  In questa puntata Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e direttore della rivista QualEnergia, fa un bilancio su questa nuova fase. Conduce Ilario Piagnerelli.

La condanna di Chauvin servirà a cambiare il sistema?

A quasi un anno dalla morte di George Floyd è arrivato il verdetto di condanna dell’agente che per oltre 9 minuti gli ha premuto un ginocchio sul collo, Derek Chauvin – colpevole di avere usato contro di lui una violenza spropositata e ingiustificata provocandone la morte. “Non possiamo fermarci qui” ha detto il presidente Joe Biden mentre è stata aperta un’inchiesta federale sulla polizia di Minneapolis. Per capire l’impatto di questa sentenza abbiamo intervistato Alex Mingus – attivista di Minneapolis, che durante quest’anno ha partecipato alle proteste e alla protezione della comunità nera della città, che si sentiva sotto attacco: “E’ sicuramente un momento di svolta – ci ha detto – ma non riesco a definirmi contento per la sentenza perché so che la lotta contro il razzismo sistemico negli Stati Uniti è ancora lunga”. Angelica Pesarini, sociologa di NYU, ha analizzato il riflesso del movimento Black Lives Matter in Europa e in particolare in Italia: “Da un lato è stato importante vedere persone scendere in piazza per questo motivo ma dall’altro è anche importante chiedersi perché qui ad esempio l’uccisione di persone come Soumaila Sacko o Idy Diene non sia stata ricordata allo stesso modo”.

Conduce Veronica Fernandes

La geopolitica della Super Lega

Dodici club europei di calcio, 6 britannici, 3 italiani e 3 spagnoli, hanno raggiunto un accordo per la creazione della Superlega Europea, una nuova competizione calcistica infrasettimanale governata dai Club Fondatori e indipendente dalla UEFA. Una decisione che spezza il mondo del calcio e dello sport e che apre un caso politico, etico ed economico per il calcio europeo.

Ne abbiamo parlato con Nicola Sbetti, storico dello Sport, insegna Storia dell’educazione fisica e dello sport all’Università di Bologna, autore di Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (2020, Ludica: collana di storia del gioco)

Inoltre: L’agente Derek Chauvin condannato per l’omicidio di George Floyd. Colpevole per tutti e tre i capi di accusa.

Ne abbiamo parlato con Mario Del Pero, Sciences Po Parigi e Antonio di Bella, corrispondente Rai dagli Usa

Conduce Marina Lalovic

 La battaglia di Navalny

Le autorità carcerarie russe confermano che Alexei Navalny, il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, è stato trasferito in un ospedale per detenuti che si trova vicino alla città di Vladimir, meno di 200 chilometri a est di Mosca.  Secondo le autorità  le sue condizioni sono state definite soddisfacenti. Il suo staff definisce la nuova colonia penale un centro di tortura. Mercoledì 21 aprile si attendono le più grandi proteste in Russia in sostegno all’oppositore russo. Quali sono i possibili prossimi scenari sul caso Navalny?

Parliamo con Mattia Bagnoli, capo sede dell’Ansa da Mosca e autore di Modello Putin. Viaggio in un Paese che faremmo bene a conoscere (People, 2021).

Conduce Marina Lalovic

QUANTO CONTANO NEI PROCESSI I VIDEO DELLE BODYCAM DELLA POLIZIA?

Adam Toledo, 13 anni, è stato ucciso da un agente di polizia mentre aveva le braccia alzate, pochi secondi dopo essere stato fermato. Ancora una volta si dimostrano

cruciali le immagini: quelle girate con il cellulare, come nel caso di George Floyd, quelle delle telecamere di sorveglianza o delle bodycam degli agenti, come in questo caso.

“Immagini dolorose da guardare – ha commentato la sindaca di Chicago Lori Lightfood ricordando la lunga storia della brutalità della polizia e il trauma delle comunità che ne sono vittima.

Abbiamo chiesto a Regina Hernandez – avvocatessa di Chicago che da anni si occupa di questi casi – che impatto hanno questi video nei processi e perché siano ancora così pochi gli agenti che vengono condannati.

I vincitori del World Press Photo

Sono stati annunciati i vincitori della 64esima edizione del World Press Photo, il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo. A vincere i due premi più importanti il World Press Photo of the Year e il World Press Photo Story of the Year, sono stati rispettivamente il fotografo danese Mads Nissen e l’italiano Antonio Faccilongo. Nissen ha vinto con la foto The First Embrace, che mostra un’anziana abbracciata da un’infermiera in una casa di riposo per la prima volta dopo mesi a San Paolo, in Brasile.

Faccilongo ha vinto con il progetto Habibi, un reportage sul contrabbando di sperma nelle carceri israeliane da parte di famiglie palestinesi che vogliono preservare i loro diritti riproduttivi. Lorenzo Tugnoli dell’agenzia Contrasto ha vinto il primo premio nella categoria Spot News, Storie, per le sue foto dell’esplosione nel porto di Beirut, in Libano, nell’agosto 2020.

Parliamo con Antonio Faccilongo e con Lorenzo Tugnoli
Conduce Marina Lalovic