Abiy Ahmed – da Nobel per la Pace a premier di guerra

Le elezioni parlamentari in Etiopia – già rimandate due volte – sono il primo test politico nazionale per il premier Abiy Ahmed. Salito al potere nel 2018, incoronato con il Nobel per la Pace nel 2019, aveva promesso un processo di riconciliazione nazionale di cui questo voto avrebbe dovuto essere il culmine invece arriva nel momento in cui la sua credibilità è in discussione. Tre le ragioni principali: la dura repressione interna (dalla guerra in Tigray agli arresti e violenze di massa in Oromia), il voto rinviato in un collegio su 5 per ragioni “logistiche e di sicurezza” e l’assenza dei principali partiti di opposizione. L’OLF il Fronte di Liberazione Oromo e l’OFC, il Congresso Federalista Oromo si sono infatti ritirati in segno di protesta lasciando il Partito della Prosperità di Ahmed a correre da solo in numerosi distretti. Che ritratto politico esce del premier? E quale fotografia dell’Etiopia uscirà dalle elezioni? Ne abbiamo parlato con Uoldelul Chelati Dirar, professore di Storia e Istituzioni dei Paesi Africani all’Università di Macerata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *