Trent’anni fa la guerra torna in Europa. La dissoluzione della ex Jugoslavia inizia il 25 giugno 1991 dopo che la più settentrionale delle repubbliche federali jugoslave, la Slovenia, dichiara la propria indipendenza.
Da quel fine giugno, guerra in ex Jugoslavia durerà per dieci anni. Dalla Slovenia passa in Croazia e poi la Bosnia che rappresenta il suo capitolo più sanguinoso con circa 100.000 vittime e oltre due milioni di rifugiati e sfollati. Ultimo atto della guerra: Kosovo e Macedonia.
A 30 anni di distanza la vita degli ex jugoslavi è ancora affetta da quella guerra.
Ci sono voluti più di vent’anni per portare alla sbarra i responsabili delle atrocità commesse durante la guerra in ex Jugoslavia. Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, una corte delle Nazioni Unite attiva tra il 1993 e il 2017, ha condannato 90 criminali di guerra e ne ha processato più di 160.
L’8 giugno, con la sentenza di secondo grado e la condanna all’ergastolo a Ratko Mladic, si chiude un’epoca, anche se le ferite sono ancora aperte
Il nostro viaggio parte da Belgrado proseguendo per Srebrenica e Sarajevo dove abbiamo incontrato i superstiti di quella guerra, i giovani che combattono il nazionalismo ancora presente sul territorio e alcuni dei condannati dal Tribunale dell’Aja
Di Marina Lalovic, Alessandro Carboni, Andrea Vaccarella
Progetto realizzato in collaborazione con Journalismfund.eu
Conduce: Ilario Piagnerelli