In Libia il voto si allontana, mentre a Londra…

Milizie armate hanno circondato nella notte tra mercoledì e giovedì gli uffici governativi a Tripoli: una dimostrazione di forza che getta nuove incertezze sulle elezioni in programma il 24 dicembre, mentre si moltiplicano le voci di rinvio. Il leader della Brigata al-Samoud, Salah Badi, originario di Misurata, ha dichiarato che le elezioni non ci saranno. Mille chilometri più a Nord, c’è chi invece teme un voto di sfiducia. E’ Boris Johnson, che negli ultimi giorni subisce una batosta dopo l’altra. Prima lo scandalo della festa di Natale del suo staff, poi la ribellione di 99 deputati conservatori alle nuove restrizioni per la pandemia, fino alla clamorosa sconfitta alle elezioni suppletive nel North Shropshire, dove i Tories governano da quasi cento anni. Con la CNN ripercorriamo dieci anni di Kim Jong-un al timone della Corea del Nord. Ospiti della puntata, Alessandro Scipioni, dell’Agenzia Nova, e Daniele Fisichella, giornalista freelance a Londra. Conduce Ilario Piagnerelli.

La guerra ibrida ai confini dell’UE

La crisi migratoria al confine fra la Polonia e la Bielorussia dura ancora. I migranti continuano a essere intrappolati nei boschi fra i due paesi. Mentre il Consiglio europeo si chiude con una lista di posizioni adottate dai leader dei 27 Stati membri. Fra le quali azioni sulle rotte migratorie in cooperazione con i Paesi di origine e di transito. E poi sostegno ai Paesi membri “che affrontano sfide specifiche alle frontiere esterne”: il riferimento implicito è alla crisi dei migranti alla frontiera con la Bielorussia. Si chiede anche di garantire i rimpatri dei migranti verso i Paesi di origine, usando strumenti come il commercio o i visti.

Ne parliamo con Costanza Spocci, giornalista in collegamento dal confine polacco
Conduce Marina Lalovic

Capitol Hill. C’era davvero un golpe nei piani di Trump?

La commissione parlamentare d’inchiesta sull’assedio del Congresso del 6 gennaio 2021 chiede al ministero della Giustizia di perseguire l’ex capo dello staff di Trump, Mark Meadows, per oltraggio al Congresso, per essersi rifiutato di collaborare all’indagine. La testimonianza di Meadows era considerata fondamentale alla luce dello sconvolgente documento da lui stesso consegnato alla commissione: un piano segreto secondo cui il presidente uscente, mentre i suoi sostenitori invadevano Capitol Hill, avrebbe dovuto dichiarare un’emergenza nazionale per impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden e restare al potere. I fatti e l’analisi con Antonio Di Bella e Martino Mazzonis. In un reportage della BBC, la condizione disperata degli ospedali afghani. Conduce Ilario Piagnerelli.

Bielorussia: la repressione continua

Sergei Tikhanovsky, leader bielorusso dell’opposizione al presidente Alexander Lukashenko, è stato condannato a 18 anni di carcere con diverse accuse, tra cui avere organizzato rivolte di massa, incitato alla violenza e ostacolato lo svolgimento delle elezioni dell’agosto del 2020. Assieme a lui sono stati condannati altri 5 esponenti dell’opposizione.

Ci spostiamo nell’aula di un altro tribunale in Russia dove viene rinviata la udienza per la storica organizzazione per i diritti umani russa Memorial, che rischia di chiudere per aver violato la legge sugli agenti stranieri. E’ stata fondata dal premio Nobel per la pace Andrei Sacharov.

La Russia invece viene colpita con le sanzioni all’organizzazione paramilitare russa “Wagner Group”, che secondo l’Ue è coinvolta in attività di “destabilizzazione” e violazione dei diritti umani in Libia, Mali, Siria e Ucraina. Mentre la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, non dà il via libera al gasdotto Nord Stream 2 perché “non soddisfa i requisiti del diritto dell’Ue in materia di energia e permangono questioni di sicurezza” e a causa dell’intensificarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina

Ne parliamo con Mattia Bagnoli, capo sede dell’ANSA a Mosca e autore di Modello Putin. Viaggio in un Paese che faremmo bene a conoscere (People, 2021)

Conduce Marina Lalovic

Guerre spaziali

Per Time la persona dell’anno è Elon Musk, visionario imprenditore e creatore di Tesla e SpaceX. La “colonizzazione” dello spazio non è più solo geopolitica, ma anche business e turismo. Con tonnellate di spazzatura in orbita.

Ospite: Paolo D’Angelo, giornalista

Conduce Emma Farnè

 Serbia, nuove proteste ambientaliste

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Tecnologie verdi, auto elettriche, aria pulita: tutto questo dipende da uno dei giacimenti di litio più significativi al mondo, che si trova proprio nella valle di Jadar, in Serbia. Migliaia di persone sono scese in piazza per protestare anche contro un governo che appare troppo vicino agli interessi dei colossi minerari stranieri.

E poi Ungheria: La Corte costituzionale ungherese respinge un ricorso del primo ministro Viktor Orban contro il primato del diritto dell’Unione europea

Ne parliamo con Massimo Congiu, direttore dell’Osservatorio Sociale Mitteleuropeo (OSME)

Conduce Marina Lalovic

In difesa della democrazia

Democrazie in ritirata nel mondo, autocrazie in irresistibile ascesa da anni. Eppure i Paesi democratici si sono dimostrati più attrezzati ad affrontare la crisi coronavirus: generalmente non hanno nascosto i dati su contagi e decessi e le loro popolazioni si sono fidate di più dei vaccini, consentendo alti livelli di immunità. E’ insomma un buon momento per rivendicare la superiorità della società aperta e allearsi per difenderla. E’ questa l’intenzione del Summit virtuale delle democrazie voluto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Tra i 111 Paesi invitati non ci sono naturalmente Russia e Cina, ma ha fatto scalpore l’assenza di Turchia e Ungheria. “La democrazia non accade per caso, ma va rinnovata a ogni generazione”, ha detto Biden, suggerendo una ricetta: “Combattere la corruzione, difendere la libertà dei media e i diritti umani”. Washington stanzierà 424 milioni di dollari a sostegno della stampa libera nel mondo e per attività anti-corruzione. Pechino ha reagito al vertice con una campagna di propaganda anti-americana che ha pochi precedenti. Secondo il partito comunista al potere, esistono diversi tipi di democrazia e l’iniziativa di Biden non è altro che un attacco alla Cina. Il dibattito sulla democrazia è tuttavia apertissimo e occorre interrogarsi anche sui nemici interni di tale sistema. Interrogativi che abbiamo girato a Yascha Mounk, politologo della Johns Hopkins University. Conduce Ilario Piagnerelli.

La nuova Germania di Scholz e lo scandalo che fa tremare Downing Street

Un passaggio di consegne senza fronzoli, in stile Merkel: un mazzo di fiori, gli auguri al successore. La cancelliera esce definitivamente di scena e si insedia Olaf Scholz. I tre partiti che compongono la nuova colazione semaforo – socialisti, liberali e verdi – hanno firmato un patto di governo molto dettagliato. Ma non tutto si può mettere nero su bianco e non mancheranno gli imprevisti a testare la tenuta di questa maggioranza eterogenea. Con Udo Gumpel, corrispondente dall’Italia del gruppo RTL, proviamo a immaginare gli scenari sui principali dossier: l’economia, la transizione energetica, i rapporti con la Russia (e con gli Stati Uniti). Berlino adotterà una linea meno rigorista sui conti? Centrerà l’obiettivo dell’addio al carbone? Farà del gasdotto Nord Stream 2 uno strumento di pressione nei confronti di Mosca, come vuole Washington? In questa puntata, anche lo scandalo che fa tremare la poltrona di Boris Johnson. Davvero pochi giorni prima del Natale 2020 il suo staff gozzovigliò a base di vino e formaggio e senza distanziamento a Downing Street, mentre agli inglesi veniva proibito di riunirsi con i propri cari? A giudicare da un video trapelato dagli uffici governativi, sembra proprio di sì. Ne parliamo con il giornalista britannico William Ward. Conduce Ilario Piagnerelli.

Biden-Putin: le linee rosse sull’Ucraina

Alta tensione alla vigilia della videotelefonata tra il presidente russo e quello statunitense. E’ il primo colloquio dal vertice di Ginevra a giugno: al centro le tensioni in Ucraina.

Bosnia-Erzegovina a rischio implosione. il leader serbo-bosniaco Dodik minaccia la secessione: il racconto dell’inviata a Belgrado, Marina Lalovic

Ospite: Aldo Ferrari, direttore per l’Ispi del programma di ricerca su Russia, Caucaso e Asia Centrale e professore all’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Conduce Emma Farnè

Speciale MED 2021. Libia e non solo

RaiNews24 è anche quest’anno partner di MED, i Mediterranean Dialogues, l’annuale conferenza internazionale organizzata da ministero degli Affari esteri e dall’ISPI, Istituto per gli studi di politica internazionale. Nei sette anni di vita dell’evento sono stati oltre mille gli speaker, tra cui capi di stato e ministri. Seguire le sessioni di dibattito è un viaggio nella geografia, nell’economia, nella politica e nella storia del cosiddetto “Mediterraneo allargato”, la regione del mondo che spazia dai Balcani al Sahel, dal Marocco al Medio Oriente. Ospiti della puntata, il generale John R. Allen, a lungo comandante delle truppe Usa in Afghanistan e oggi presidente della Brookings Institution, il principale think tank americano; e Ghassan Salamé, l’accademico libanese fino al 2020 inviato speciale per la Libia. Il reportage esclusivo di Anna Coren, inviata della CNN, ci racconta il lieto fine della sconvolgente vicenda di Parwana, la bambina afghana di nove anni venduta dal padre per 2mila dollari come sposa bambina. Conduce Ilario Piagnerelli.