La Siria, 10 anni dopo

Il 15 marzo 2011 furono organizzate le prime grandi proteste contro il regime del presidente Bashar al Assad: pacifiche e ispirate alle cosiddette “primavera arabe”. Cominciate dalla città siriana di Daraa e sfociate nella guerra in cui sono morte più di 380 mila persone e 6 milioni hanno dovuto lasciare il paese. Più di 200 mila persone risultano scomparse. A dieci anni di distanza, cosa è rimasto del paese devastato dalla guerra, bloccato ancora dalla grave crisi economica e umanitaria?

Ne abbiamo parlato con Fouad Roueiha, giornalista di origini siriane, Francesco Strazzari, professore delle relazioni internazionali della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e con Simone Del Curto, medico anestesista MSF

Conduce Marina Lalovic

Usa: la campagna elettorale è già iniziata

Le rancorose elezioni americane del 2020 hanno visto l’uscita di scena del presidente, uno dei più controversi della storia americana, Donald Trump. Un giorno in particolare entrerà nella storia di questa presidenza: 6 gennaio 2021 e l’assalto al palazzo del Congresso.

A distanza di due mesi, cosa rimane dell’assedio a Capitol Hill nella vita degli americani? Quanto gli Usa sono ancora divisi?

La strada è ancora lunga. La campagna elettorale è già ricominciata verso il midterm con la battaglia del gerrymandering: il metodo per ridisegnare i confini dei collegi elettorali maggioritari in modo da favorire i candidati di un partito. Quali traguardi elettorali per gli Usa?

Ne abbiamo parlato con Antonio di Bella, corrispondente Rai dagli Stati Uniti, ha appena pubblicato il libro, L’Assedio,, Washington, 06/01/2021, cronaca del giorno che ha cambiato la storia e con Oliviero Bergamini, vicedirettore Rai News 24, già corrispondente da New York, esperto delle questioni statunitensi

Conduce Marina Lalovic

AstraZeneca. Verità o psicosi? E intanto Sputnik prende il volo…


 
Difficile in questo momento stabilire la verità sui presunti gravi effetti collaterali del vaccino AstraZeneca: il preparato è stato vittima sin da subito di fake news ed errori di comunicazione. Quasi certo invece il privilegio, negato dal governo di Boris Johson, che secondo l’Unione europea il colosso anglo-svedese sta accordando al Regno Unito nelle forniture. Intanto Mosca approfitta delle difficoltà europee per promuovere il suo Sputnik V in tutto il mondo: un vaccino che in patria non decolla ma è stato distribuito in 39 Paesi, anche Ue. Ma quanto c’è di concreto e quanto invece di propaganda? Per promuovere Sputnik V il Cremlino ha mobilitato le ambasciate, i social e i siti allineati, che non mancano di gettare ombre sui vaccini occidentali. Facciamo il punto con Matteo Villa, analista dell’ISPI. Conduce Ilario Piagnerelli

I fantasmi di Fukushima

11 marzo 2011, le 14:46: un terremoto di magnitudo 9 scuote il nord est del Giappone. Dopo 50 minuti, la violenza dell’oceano: si sollevano onde oltre 20 metri sopra il livello del mare, l’acqua invade i reattori. Un incidente di grado 7, come Chernobyl. Uno dei massimi disastri nucleari nella storia mondiale. A dieci anni da quel disastro, molte delle aree colpite sono deserte. Il Paese ha ricostruito i villaggi devastati, ma in tanti stentano a tornare. E lo smantellamento della centrale procede a rilento. Dieci anni dopo, le voci di chi a Fukushima ha perso tutto, di chi vorrebbe tornare e di chi non ha più un posto dove stare. In studio, il racconto Takeshi Kitano, originario di Fukushima, e Emiliano Casalino, giornalista a Fukushima nel giorno del disastro. Conduce Emma Farnè

Le nuove rotte migratorie

Le politiche migratorie degli Stati Uniti potranno cambiare e quali effetti avranno anche per l’Europa?

Partiamo dalla rotta dell’America centrale dove il numero di bambini migranti fermati lungo il confine è triplicato nelle ultime due settimane arrivando a oltre 3250.

E poi il Senegal dove da settimane si protesta per l’arresto del leader dell’opposizione Ousmane Sonko.

Barça ou barzakh,” dicono i migranti che partono dal Senegal: “Barcellona morte.

Il Senegal è il principale porto della rotta atlantica ultimamente più battuta verso l’Europa. Sono più di 500 i migranti morti nel 2019 su questa rotta. Il rischio di morire è sei volte maggiore rispetto alla rotta del Mediterraneo. Sono più di 18 mila i migranti arrivati sulle isole Canarie lo scorso anno malgrado il pericolo.

Ne abbiamo parlato con Marco dell’Aguzzo, giornalista, scrive per Eastwest, Aspenia e il Sole24 ore. Si occupa del Messico e il Nordamerica e con Andrea De Georgio, giornalista freelance che ha vissuto a lungo tra Mali e Senegal, autore di “Altre Afriche: racconti di paesi sempre più vicini” (Egea, 2017) e analista di Limes e Ispi
Conduce Marina Lalovic

Vaccini. Tutti i perché del ritardo europeo

Perché le vaccinazioni restano al palo nell’Unione, mentre Stati Uniti e Regno Unito corrono? I motivi sono istituzionali, politici, ma soprattutto industriali. Forse i 27 si sono fidati troppo delle promesse di big pharma durante le trattative commerciali, ma dietro al vantaggio britannico c’è una certa dose di spregiudicatezza nell’approvazione e nelle modalità di vaccinazione (come la scelta di ritardare la seconda dose). Di sicuro sia Washington sia Londra hanno tratto enorme vantaggio dall’ospitare aziende produttrici di vaccini, mentre da tempo le case farmaceutiche europee avevano abbandonato il settore. Tuttavia l’idea di accentrare il coordinamento a Bruxelles è tutt’altro che un fallimento, ci spiega Andrea Bonanni, corrispondente de La Repubblica da Bruxelles. In questa puntata anche le scioccanti rivelazioni dei duchi di Sussex, con il passaggio dall’intervista alla CBS in cui Meghan Markle accusa di razzismo la casa reale. Conduce Ilario Piagnerelli.

Francesco in Iraq, dove mai nessun Papa è arrivato

“Basta violenze, estremismi, intolleranze”. Il messaggio del Pontefice nell’Iraq martoriato, per una visita di tre giorni in una terra mai toccata da un Papa. Gli equilibri nella regione con l’analisi di Younis Tawfik. Il reportage da Baghdad con l’inviata Lucia Goracci. E la storia di uno dei pochi cristiani tornati a Mosul, tra le macerie lasciate dall’Isis. Conduce Emma Farnè

Vaccini. Gli errori Ue, l’altolà di Draghi

Riempie le prime pagine di tutto il mondo lo stop all’esportazione, deciso dal governo, di 250mila dosi di vaccino AstraZeneca infialate ad Anagni (FR) e destinate all’Australia. A permetterlo è un nuovo regolamento europeo: gli stati membri possono agire in tal senso quando le società farmaceutiche non rispettano gli impegni presi con l’Unione. Ma sotto accusa c’è anche Bruxelles e il contratto stipulato con il colosso farmaceutico anglo-svedese, che sarebbe sbilanciato a favore dell’azienda. La pensa così la nostra ospite Nicoletta Dentico, esperta di politiche sanitarie. In questa puntata anche l’inchiesta esclusiva della CNN “Massacre in the Mountains”, che pubblichiamo in quanto partner italiani, su una strage di civili nella regione ribelle del Tigray, in Etiopia. La denuncia dell’emittente Usa ha fatto partire una inchiesta Onu.

Le sanzioni alla Russia ma gli affari continuano?

Dopo l’Ue anche Washington impone le sanzioni contro la Russia. Nel mirino sette alti funzionari e quattordici aziende russe con l’accusa di stare dietro all’avvelenamento di Alexei Navalny. Ma gli affari continuano come quello della costruzione del gasdotto Nord stream 2 che dovrebbe collegare la Russia e la Germania evitando l’Ucraina. Quanto il completamento di questo gasdotto mette in difficoltà la Germania? La sua interruzione sarebbe un vero colpo per il Cremlino? Ne abbiamo parlato con Anna Zafesova, giornalista La Stampa e con Tommaso Pedicini, caporedattore di Radio Colonia

Conduce: Marina Lalovic

Myanmar: protesta continua

A un mese dal colpo di stato, la polizia del Myanmar ha sparato contro i manifestanti scesi di nuovo in piazza in diverse città: secondo l’Alto commissariato Onu per i diritti umani, almeno 18 persone sono state uccise. Quali posizioni prenderanno le grandi potenze e in primo luogo la Cina rispetto alla crisi birmana? Inoltre siamo andati a Hong Kong dove 47 attivisti sono stati accusati di sovversione in base alla nuova legge sulla sicurezza nazionale. Cosa significa questa ulteriore stretta della Cina per Hong Kong?

Ne abbiamo parlato con, Simone Pieranni, giornalista de Il Manifesto, fondatore di China Files e autore di “Red Mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina” (Tascabili Laterza, maggio 2020)

Conduce: Marina Lalovic